Scena: interno fiera di settore. Folle di appassionati produttori/acquirenti/utilizzatori parlano, osservano e chiudono affari importanti.
Osservateli bene e noterete come la maggior parte di loro ha uno o più sacchetti stracolmi di brochure ma non solo: penne, gomme, portabadge e mille altre cose che hanno “raccolto” ai vari stand visitati. Ebbene sì: i gadget piacciono. Piacciono tanto. Piacciono come piacciono ai bambini le sorprese dell’ovetto kinder o i Puffi da collezionare.
Ecco un primo motivo per cui ogni azienda dovrebbe pensare a una serie di piccoli doni aziendali per i propri clienti o potenziali clienti: aiutano a ricordarsi di noi. La bella penna, la chiave USB originale, quel Block-notes così carino, sono tutti modi per far sì che il nostro nome e quello della nostra azienda non finisca nel mucchio dei “Ma come si chiamava quel tizio della fiera?”.
Questo se vogliamo è il motivo più semplice per cui di solito un imprenditore sceglie di investire una quota del suo budget annuale in prodotti di rappresentanza.
Ma ce n’è un altro decisamente più importante: i nostri gadget parlano di noi e per noi. Comunicano il nostro stile, i nostri valori, la nostra propensione a occuparci dei clienti non solo da un punto di vista tecnico ma anche umano.
Come volete trattare i vostri clienti? Che messaggio volete che percepiscano in merito all’attenzione che avete per loro?